mercoledì 23 novembre 2011

Sfatiamo i pregiudizi sulle pellicce

Posso comprare indumenti ed altri oggetti (giacche, cappotti, stivali, borsette, ecc.) ornati con pelliccia tanto si tratta solo di ritagli (scarti) di pellicce e non faccio male a nessuno.

FALSO
Non si tratta di ritagli né di scarti  ma gli animali vengono uccisi appositamente a tale scopo. Oggi il mercato delle pellicce si basa principalmente sugli "inserti di pelliccia" usati per ornare giacche, cappotti, stivali, borsette, parka, ecc.  Ciò accade perché le pellicce classiche non andavano più di moda, soprattutto grazie ad una crescente sensibilità nei confronti degli animali (evoluzione culturale). Con lo stratagemma degli inserti, il settore pellicceria -complici molti stilisti - è riuscito a rimettere in gioco la pelliccia animale facendola sembrare un capo "innocente". 

Se un capo è "made in Italy" anche la pelliccia che lo orna ha la stessa provenienza.

FALSO
"Made in Italy" si riferisce al luogo in cui il capo è stato confezionato o ridistribuito, non alla provenienza della materia prima (la pelliccia). Oltre il 90% delle pellicce usate per gli inserti provengono dalla Cina, qualunque sia l'origine indicata in etichetta. In Cina non esiste la più elementare legge a tutela del benessere animale e gli animali vengono allevati in condizioni disumane, storditi a bastonate e scuoiati ancora vivi. 

Una pelliccia che non proviene dalla Cina ma da allevamenti "certificati" europei rispetta gli animali e si può acquistare.

FALSO
Nell'era di internet e delle missioni su Marte non abbiamo alcun bisogno di scuoiare degli animali per vestirci e tanto meno per trasformarli in inutili ornamenti per cappucci.  Se poi vogliamo parlare del "benessere" degli animali negli allevamenti europei guardiamo pure questo VIDEO e traiamo le nostre conclusioni. Gli animali hanno una sorte solo di poco migliore di quelli degli allevamenti cinesi.

Il pelo che orna le giacche è sicuramente sintetico perché il prezzo è basso, perché è colorato, perché è ruvido.

FALSO
Le pellicce che ornano le giacche ed altri oggetti sono vere nella stragrande maggioranza dei casi. Il prezzo non ha alcuna rilevanza, spesso anzi si tratta di capi molto economici alla portata di tutti, dipende soltanto se decidiamo di acquistarli in una boutique o in un negozietto cinese: a prescindere dal prezzo e dalla qualità del capo che possono essere molto diversi, la pelliccia è vera e nel 90% dei casi proviene dalla Cina. Nemmeno il colore e l'aspetto hanno rilevanza: le pellicce vere sono spesso colorate, rasate, intrecciate, ruvide, simulando in tutto per tutto una pelliccia sintetica. Esistono tuttavia dei metodi per distinguere il pelo vero da quello sintetico: vedi TABELLA. Vi sconsigliamo comunque di acquistare capi ornati in pelliccia, sia essa vera o sintetica. 

Sull'etichetta c'è scritto "pelliccia a norma di legge" o "non è stato usato alcun animale domestico o minacciato di estinzione" allora posso stare tranquilla/o 

FALSO
Tutte le pellicce  purtroppo sono "a norma di legge" ed è abbastanza ovvio che non vengono usate pelli di animali protetti dalla convenzione di Washington ( Lontra dalle guance bianche del Camerun, Istrice crestata dell’Africa del Nord, Gatto dai piedi neri, Puma della Florida, Panda Minore… tanto per citarne alcuni). Pellicce di volpi, visoni, conigli e murmasky scuoiati vivi in Cina o morti per elettrocuzione o asfissìa in Europa sono invece tutte legali.
Anche se in Italia è vietata la vendita di pellicce di animali domestici quali cani e gatti, di fatto non è possibile effettuare dei controlli visto che non esiste l'obbligo di etichettatura degli inserti e che nessuno potrà mai distinguere una pelliccia di cane da quella di murmasky o di gatto da quella di coniglio, specie se lavorate, rasate e/o tinte. Soltanto il test del DNA potrebbe in alcuni casi essere utile ma per ovvi motivi non può essere effettuato di routine su ogni inserto di pelo.